2014/03/25

"Guardatustesso": segui la filiera di Barilla

Barilla rende trasparente ai clienti la sua filiera e lo fa utilizzando il web.


A partire da oggi, 25 marzo 2014, sarà online il sito guardatustesso.barilla.it, la piattaforma digitale dell'intera filiera di produzione dei sughi sfornati dallo storico brand di Parma: Barilla. 

Due i canali di eccellenza utilizzati: GoogleStreetView e le clip documentaristiche di National Geographic, il servizio rende accessibile a chiunque il tragitto che va dalla materia prima ai barattoli in scaffale. 

Quindi "cancelli aperti alle visite" virtuali; guardatustesso.barilla.it segue la linea della trasparenza e per accedervi non serviranno badge o altri requisiti ma solo un wi-fi in casa. 

E il tour partirà proprio dal sugo che ogni singolo cliente ama di più...

2014/03/20

Vinitaly: un appuntamento da non perdere

Internazionalizzazione, buyer, export, bio e formazione: sono queste le parole chiave del 48° Vinitaly (www.vinitaly.com), in programma dal 6 al 9 aprile a Veronafiere insieme a Sol&Agrifood ed Enolitech. 



Il più grande salone mondiale dedicato al vino e ai distillati si conferma il punto di riferimento più dinamico e qualificato per la promozione commerciale e culturale di questi prodotti sui mercati globali. Vinitaly, infatti, possiede la capacità di attrarre a Verona oltre 50mila operatori esteri da 120 Paesi con specifiche iniziative per favorirne l’incoming, unita ad un format che si rinnova di edizione in edizione. Novità assolute di quest’anno, che si sviluppano sul doppio binario di una crescente internazionalizzazione e una particolare attenzione al panorama delle produzioni biologiche, sono Vininternational, International Buyers' Lounge e Vinitalybio. Vininternational - International Wine Production, rende per la prima volta organica la presenza degli espositori esteri all’interno di un padiglione che ne ospita più 70 dai principali Paesi produttori. L’International Buyers' Lounge, con Taste and Buy, è invece la nuova area per il b2b wine&spirit dedicata a operatori esteri selezionati presenti in fiera, al fine di favorire relazioni e scambi commerciali. Al debutto anche Vinitalybio, realizzato con la collaborazione di FederBio: salone specializzato riservato ai vini biologici certificati. 

L’intento è quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente. Oltre alle iniziative pensate per l’incontro di domanda e offerta, Vinitaly per quattro giorni torna ad essere un importante momento formativo e culturale, con un ricco programma di degustazioni guidate, convegni, presentazioni di ricerche e indagini di mercato, utili per l’aggiornamento professionale e per essere informati sulle ultime tendenze dal mondo del vino. In contemporanea, come ogni anno, si svolgono Sol&Agrifood ed Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy. In tutto tre manifestazioni per una vetrina internazionale unica che fa dell’agroalimentare di qualità il proprio punto di forza: un comparto che vede l’export italiano protagonista con 33 miliardi di euro nel 2013, di cui 5 totalizzati dalla filiera vinicola e 1,3 da quella olearia.

 Naturalmente Forward (www.forward-italia.com) non può mancare a questi importanti appuntamenti, a breve presenterà una ricerca sui vini della GDO.

2014/03/05

Su 363 etichette di Oli Extra Vergine presenti nella GDO italiana solo il 35% è ottenuto da oli provenienti da olive



Prendendo spunto dalle vignette uscite sul New York Times a inizio 2014 con oggetto la filiera italiana dell’Olio Extravergine d’Oliva, Forward (azienda di Servizi di Marketing e Studi Organizzativi) ha pensato di realizzare una ricerca su 16 punti vendita della Grande Distribuzione del Nord Italia andando ad analizzare le etichette di 363 oli extra vergine d’oliva.

Le notizie sono all’ordine del giorno, non da ultimo la scoperta di un nuovo caso di Italian Sounding nel Regno Unito dove, con marchio Harrods, veniva venduto un falso Igp toscano (pubblicato da “La Repubblica”).

La Forward ha analizzando 363 oli extra vergine d’oliva prendendo in considerazione le seguenti voci: barcode, articolo, brand, tipo di olio di oliva (ex Dop, Igp, Bio), se ottenuto da olive, se ottenuto da miscele e selezioni di oli, modalità di estrazione, provenienza olive (Italia, U.E. o no U.E.); inoltre sono stati evidenziati gli oli con la dicitura 100% prodotto italiano, messo in evidenza gli oli che riportano l’annata di produzione in modo leggibile e chiaro e chi possiede il certificato Mipaaf.

Il primo elemento che spunta subito all'occhio è la scritta “olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente da olive e unicamente mediante procedimenti meccanici” che compare su tutti gli oli extra vergine d'oliva analizzati.

Successivamente sono stati messi in evidenza gli oli extra vergine d’oliva Dop, Igp e Bio che su un totale di 363 oli rilevati sono pari al 33%.



Nel dettaglio:
-          n. 80 oli extra vergine d’oliva sono Dop. Il 23,7% sono oli ottenuti da olive (di cui n. 17 oli sono olive italiane), mentre il restante 60,3% degli oli derivano da oli ottenuti da miscele/selezioni di oli d’oliva (specificato miscele di olive italiane); n. 41 oli Dop hanno la certificazione Mipaaf;
-          n. 17 oli extra vergine d’oliva Igp, di cui il 23,5% ottenuti da olive (n. 3 oli ottenuti da olive italiane, n. 1 olio ottenuto da olive provenienti dalla U.E.); per n. 9 oli non è specificato la provenienza; n. 5 Igp hanno la certificazione Mipaaf;
-          n. 23 oli extra vergine d’oliva Bio, di cui n. 1 solo sia Bio che Dop preparato con olive italiane, il 39,1% degli oli è ottenuto da olive italiane (n. 2 con miscele di oli di oliva italiani e n. 2 con miscele/selezioni di oli della U.E.), n. 1 con miscele di oli U.E. e no U.E., per gli altri non è specificato se è ottenuto da olive o da miscele di oli; n. 17 oli hanno la dicitura che provengono da agricoltura biologica e n. 4 oli hanno la certificazione Mipaaf.

A questo punto non rimane che dettagliare il restante 67% degli oli extra vergine. Anche in questo caso sono stati suddivisi in:


-          oli extra vergine d’oliva di provenienza italiana sono pari al 24,5% di cui n. 76 oli prodotti da olive, n. 3 da miscele di oli extra vergine d’oliva e n. 10 non specificati;
-           oli extra vergine d’oliva di provenienza europea  sono pari al 26,7% di cui n. 91 oli prodotti da miscele di oli extra vergine d’oliva, n. 2 da oli di olive e n. 4 non specificati;
-          oli extra vergine d’oliva di provenienza No U.E. sono pari allo 0,8%;
-           oli extra vergine d’oliva di provenienza non specificata sono pari al 15,1%.

Per concludere la ricerca Forward ha voluto anche visionare il sito internet americano Oil Times.
Ottantaquattro (84) produttori italiani sono citati su Oil Times, in maggioranza sono frantoi legati ad agriturismi o ad aziende agricole, con marche non sempre riscontrate nei supermercati.

Con gli Usa abbiamo in comune i seguenti oli extra vergine d’oliva: Frantoio Oleario Monterisi By Frantoio Oleario Monterisi s.r.l.; Frantoio Sant’Agata d’Onelia; Monini; Turri; Frantoio Santa Téa By Piero Gonnelli; Montalbano. Questo quanto dedotto dal sito Oil Times.

Forward mette a disposizione anche i dati dettagliati (i brand, i prodotti a marchio, ecc), basta registrasi sul sito www.forward-italia.com attraverso la finestra di dialogo chiamata "Area Documenti" (questo il link dell’area http://www.forward-italia.com/it_IT/home/area_documenti) e richiedere ulteriore materiale.