2014/02/19

Area Documenti: un nuovo modo per dialogare tramite il sito di Forward



Come già annunciato qualche settimana fa, sul sito di #forward (www.forward-italia.com) è nata l'AreaDocumenti.



"Utilizzeremo l'Area Documenti per poter fornire delle Demo agli utenti o a chi desidera avere informazioni più dettagliate sul nostro lavoro", afferma Franco Carpani, Ceo di Forward. "Ogni giorno lavoriamo centinaia di documenti e di informazioni utili ai protagonisti della GDO e non solo. Da quest'anno apriamo i nostri studi a tutti: alle Aziende Private, all'Università e agli Enti che necessitano ricerche sempre aggiornate e attuali".  

L'Area Documenti è nata dall'idea di creare un dialogo tra la Forward e i web-professionisti, dove poter scaricare e/o scambiare materiale lavorativo, informazioni, idee.
Naturalmente è prevista una Registrazione e una volta aver ricevuto l'autorizzazione, si avranno a disposizione due aree. 
Una pubblica dove sarà possibile scaricare i documenti presenti, l'altra invece attivabile su richiesta dell'utente stesso, e quindi personale.

L'area personale è stata realizzata per chi desidera avere documenti precisi e su richiesta. 

Franco Carpani - Ceo Forward

Attualmente nell’Area Documenti è possibile visionare le nostre Case History che appartengono ai servizi da noi forniti in questi 25 anni di attività: Ricerche di Mercato, Studi di Fattibilità, Rilevazioni Prezzi, Rilevazioni a Paniere, Rilevazioni Assortimento, Monitoraggio.

2014/02/12

"Suicidio dell'olio extravergine d'oliva"? A breve nuova indagine di Forward

Il New York Times, tramite 15 vignette realizzate da Nicholas Blechman, lo definisce "suicidio dell'olio extravergine d'oliva" dove il settore dell'olio d'oliva italiano viene descritto "come un covo di truffatori, protetti dal potere politico, che importano olio dall’estero da adulterare e miscelare con quello nostrano per poi spacciarlo come Made in Italy, in barba anche alle forze dell’ordine" spiega Coldiretti.



Le vignette sono state ispirate dal libro "Extraverginità" di Tom Mueller. Lo stesso autore prende le distanze dalle notizie apparse sui NYT e sostiene che tutto, più o meno, è avvenuto a sua insaputa. "In fondo alla striscia – racconta - c’è scritto: fonte Tom Mueller, blog Truth in Olive Oil. In realtà io ho sentito l’autore, Nicholas Blechman, per telefono, gli ho dato delle dritte sulle fonti più autorevoli. Mi ha consultato, e, in buona fede, mi ha citato. Lui è illustratore, non ha scritto di essere anche il creatore dell’infografica, così sembra che lui abbia fatto solo i disegni e il povero Tom i contenuti. Ma non è così. Ci sono infatti alcuni errori. Uno su tutti. Sulle tavole c’è scritto: il 69% dell’olio venduto in America è adulterato. L’informazione viene da uno studio dell’Università della California, Davis, molto autorevole e ben fatto, in cui si spiega come il 69% degli oli etichettati extravergine analizzati dall’Università di fatto non lo erano. Non erano veri extravergini. Ma questo non vuol dire che fossero adulterati. Non c’era, anzi, nello studio la prova che una bottiglia fosse adulterata. Ora se il 69% dell’olio extravergine in realtà non lo è, per me c’è comunque un problema, ma non vuol dire che stiamo mangiando l’olio di colza. E, da parte del New York Times, questo è un errore abbastanza grave. Quello che più mi ha dato fastidio, però, è il modo in cui è stato presentato lo scenario: non come una parte della realtà ma come se il modo di fare in Italia fosse solo quello. È sbagliato".

Di fatto queste discussioni hanno indotto Forward a compiere un'analisi dettagliata che a breve pubblicheremo, per studiare proprio l'etichetta degli oli extravergine d'oliva presenti nella grande distribuzione, compresi anche i Dop, quelli derivanti da agricoltura biologica, e quelli con certificato Mipaaf.



Fonte: Il sole 24 ore, Il Corriere della Sera, New York Times.