2014/07/23

Benedetto Caramanna di Sales Line: "cacciatore di teste"

Avete mai pensato di presentarvi per un colloquio di “alto livello”?

Forward sì e ha inviato una sua collaboratrice a confrontarsi con 
Benedetto Caramanna, Managing Director at Sales Line, società di consulenza in area Human Resources con focus nel Recruitment sia in Italia che all’Estero, Assessment e Development.
 
"Incuriosito ho visitato il sito www.salesline.it" afferma Franco Carpani Ceo di Forward "e ho scoperto che questa azienda milanese seleziona i migliori professionisti in tutte le aree funzionali con un particolare focus all’area Commerciale & Marketing attraverso ricerca diretta (headhunting) in tutti i settori".
 
Attualmente opera nei seguenti ambiti: Sales, Marketing & Retail -Engineering & Manufacturing - Settore farmaceutico - Finance, Legal, Procurement & HR - Supply Chain & Logistic - Digital Economy & ICT.
 
La prima domanda che pone il Dott Caramanna alla collaboratrice di Forward è la seguente:
  
Qual è la motivazione che l’ha spinta a fare questo colloquio con me? 
Un po’ confusa, la collaboratrice di Forward cerca di rispondere sorridendo, anche se in realtà la sua tensione è alta. Poi però lo stesso Caramanna, dalla parlata fluida e cadenzata, riesce a creare la giusta atmosfera per permettere alla caditata che ha di fronte di stare a suo agio e quindi il colloquio prosegue in maniera serena, ricco di spunti e di punti di incontro.
 
A questo punto direi che ognuno può riprendere i propri ruoli e partiamo con l'intervista vera e propria da parte di Forward.
 
Come e quando nasce Sales Line?
"Sales Line nasce a giugno del 2008, costituita da me e da un bel team affiatato di esperti di selezione, formazione e sviluppo" afferma Caramanna.
 
Quanti candidati avete conosciuto in questo 2014 e quanti hanno trovato lavoro grazie a voi?
Bella domanda, a caldo non saprei rispondere, un numero molto elevato certamente.
 
Quali sono le lauree più richieste? E le lingue straniere?
Sicuramente la Laurea in Economia e Commercio e le lauree in Ingegneria; in Italia abbiamo grande fame di profili tecnici. Relativamente alle lingue certamente l’inglese è un must (ed ahimè il livello medio non è così elevato), poi il tedesco (abbiamo un grande interscambio commerciale con la Germania); da qualche anno il cinese inizia ad essere presente nei cv.
 
In Italia la formazione è ancora competitiva a livello europeo o mondiale?
Purtroppo la risposta è negativa; il nostro vero tallone d’Achille è proprio la formazione sia quella “istituzionale” (scuola, università) che quella aziendale; parlando della formazione in azienda siamo indietro rispetto ai partner europei (basti pensare al gap drammatico con i paesi scandinavi). Uno spunto di riflessione è l’affacciarsi dell’e-learning nei percorsi di training aziendale; questo nuovo approccio, opportunamente gestito, può aiutarci a ridurre il gap con i paesi più avanzati e consentirci modalità nuove di formazione continua
 
L’ultima persona che ha avuto un colloquio con lei per quale ruolo è stata chiamata?
Export Area Manager; ultimamente sono i profili maggiormente richiesti, grazie ad una politica commerciale delle aziende italiane che mira alla conquista dei mercati esteri, sia Europei che dei paesi emergenti dell’area BRICS.
 
Com’è la vostra politica di selezione interna?
Il nostro approccio è rigoroso e professionale; siamo attenti sia alle esigenze del cliente che a quelle del candidato; il nostro codice etico ci impone rispetto per tutti. Passando invece agli aspetti più operativi, l’approccio che ci caratterizza è l’headhunting, ossia la ricerca diretta per tutti i profili; infatti dalla nostra esperienza i migliori candidati vanno “cacciati”.
 
Potrebbe dare un consiglio a chi volesse mettersi in contatto con voi?
Il modo migliore è iscriversi alla nostra banca dati alla pagina del sito www.salesline.it/candidati 
 
Come si redige un Curriculum Vitae perfetto?
Una domanda da 1000 dollari, battute a parte è assai complesso scrivere un buon cv; ne ho analizzati tanti che potrei scrivere un libro. Diciamo che un buon curriculum deve subito evidenziare i punti di forza del candidato ed essere sintetico; i cv chilometrici denotano spesso idee confuse e percorsi professionali molto deboli. Però rispondo con una provocazione; più che a redigere un buon cv, il candidato dovrebbe pensare a costruire un solido percorso professionale che gli permetta di essere “appettibile” sul mercato del lavoro. Suggerisco ai ragazzi di fare esperienza all’estero ed imparare le lingue, almeno un paio.
 
Qual è quella marcia in più che permette a un candidato di essere scelto rispetto agli altri?
La grinta! Esatto, la grinta, la motivazione, la voglia di fare, di esplorare “territori” nuovi e raggiungere traguardi importanti è quello che fa la differenza. Ed anche qui una raccomandazione ai giovani candidati: “Osate di più”... e ponetevi traguardi ambiziosi.
 
Se lei dovesse presentarsi per un colloquio, quali sarebbe i suoi punti di forza? Ma soprattutto si presenterebbe a un colloquio sapendo di non avere tutti i requisiti richiesti?
Certamente il mio principale punto di forza è proprio la grinta e la voglia di raggiungere traguardi importanti! Rispondo all’ultima domanda dicendo che se sono consapevole di avere i requisiti più importanti certamente SI.
 
"Anche in questo caso emergono le verità di sempre: grinta, voglia di fare, volare alto con obiettivi razionali, sapere e voglia di scoprire" conclude Franco Carpani.  

2014/07/07

Il Ce.I.R.S.A. consiglia "L'alimentazione sicura in gravidanza"

Allerte e allarmismi ogni giorno dominano i media e, rivolgendoci a un pubblico prettamente femminile, è facile domandarsi sempre più a quali credere sì oppure no.



La domanda di ognuno di noi è: “Come posso tutelare me, la mia famiglia, i miei figli?”.

Attraverso il proprio blog, Forward ha deciso di analizzare alcuni temi scottanti, partendo proprio dagli albori della nostra vita ovvero dalla “nascita”.

In questo articolo non parleremo di nessuna allerta in particolare ma analizzeremo un argomento che prima o poi, nel corso della nostra vita, tutte le donne affrontano: la gravidanza.

Per parlarne abbiamo preso spunto da un opuscolo creato dal Ce.I.R.S.A. (Centro Interdipartimentale Ricerca e documentazione Sicurezza Alimentare), intitolato “Alimentazione sicura in gravidanza”.

“La gravidanza rappresenta un’esperienza positiva nella vita delle donne. Per viverla con serenità è importante anche una corretta alimentazione: l’organismo deve far fronte non solo ai fabbisogni nutritivi della donna ma anche alle regolare crescita del feto; inoltre i cambiamenti ormonali influiscono sul sistema immunitario aumentando la sensibilità con una riduzione della capacità di resistenza alle malattie” inizia così l’opuscolo.

Gli attuali standard della produzione alimentare sono elevati e il sistema dei controlli ufficiali fornisce garanzie di rispetto dei requisiti. 

Tuttavia in gravidanza è bene escludere ogni rischio, per preservare al meglio il delicato e reciproco equilibrio di salute della madre e del nascituro.
Ma quali sono i principali pericoli?

Ecco qui di seguito un elenco:

Toxoplasmosi – infezione causata da un protozzo, toxoplasma gondii, che può risultare particolarmente grave se contratta dalla donna nel corso della gravidanza a causa della localizzazione a livello fetale con possibilità di aborto o l’insorgenza di danni che possono permanere dopo la nascita.

Listerosi – infezione causata da un batterio, listeria monocytogenes, in grado anche in questo caso di colpire il feto e causare aborto.

Salmonellosi – forma di tossinfezione alimentare causata dal consumo di alimenti contaminati da salmonelle; può essere pericolosa per il rialzo febbrile che se particolarmente elevato, può interferire con il decorso della gravidanza.

Contaminanti chimici – la contiminazione chimica degli alimenti in vendita si è notevomente ridotta negli ultimi anni; durante la gravidanza una certa attenzione deve essere posta nei confronti del metilmercurio, un inquinante che può essere presente, seppure in piccole quantità, nei pesci di grandi dimensioni (ad esempio: pesce spada, tonno, palombo) che si cibano di altri pesci accumulando la sostanza. Il consumo di pesce di piccole dimensioni, in particolare il pesce azzurro, è invece particolarmente consigliato per l’apporto di acidi grassi insaturi e Omega 3.

Quattro le regole da non dimenticare in ogni occasione e da adottare sempre:

LAVA: lavati sempre le mani prima e dopo aver maneggiato il cibo; pulisci gli utensili da cucina venuti a contatto con cibi crudi; lava sempre con acqua calda e sapone le superfici prima di preparare alimenti diversi e in ogni caso terminato il lavoro.

CUOCI: ricorda di cuocere bene carne e pesce e di riscaldare bene gli avanzi del pasto prima di consumarli.

COPRI: l’unico momento in cui il cibo deve essere scoperto è quando lo si mangia! Ricorda che cibi diversi (cotti e crudi) non dovrebbero mai venire a contatto con loro.

RAFFREDDA: conserva sempre gli alimenti in frigorifero dopo l’apertura. In frigo tieni separati i cibi cotti da quelli crudi.

Sicuramente molto dei nostri lettori queste nozioni le applicano quotidianamente, però non sempre sono così scontate.

L’essere informati, la giusta comunicazione, può aiutare a vivere meglio, e gli esperti del Ce.I.R.S.A. lo sanno, consigliamo a tutti di consultare questo sito, dove la regola non è creare allarmismi ma affrontare le allerte dando le giuste informazioni.

2014/07/02

Food Standard Agency "Non lavate il pollame prima di cuocerlo"


E’ notizia di pochi giorni fa, lanciata su Food24 da Fernanda Roggero, secondo cui la Food Standard Agency (FSA) inglese, ovvero l’ente del governo britannico che sovrintende alla sicurezza alimentare, avverte che non bisogna lavare il pollame prima di cuocerlo. Sempre secondo FSA si rischia la contaminazione da Campylobacter che può provocare diarrea, febbre, nausea, crampi addominali e brividi da freddo.

E noi di Forward ci siamo tolti il dubbio girando la stessa domanda al gruppo di Linkedin “Diritto Alimentare e Legislazione Veterinaria” a cui  ha gentilmente risposto Fabrizio De Stefani, Direttore Dipartimento Funzionale di Sanità Animale e Sicurezza Alimentare Aulss n. 4 del Veneto.
“Tutto il pollame infatti, è in genere contaminato superficialmente da una flora microbica piuttosto varia, che comprende non infrequentemente alcune specie patogene per l'uomo, quali il Campylobacter e le Salmonelle" racconta De Stefani.

"Basta quindi il semplice contatto delle carcasse con le superfici - ad esempio del frigorifero, dei piani di appoggio, dei taglieri, piuttosto che dei coltelli, dei forchettoni, delle forbici, ecc.- per far sì che l'"ambiente cucina" sia contaminato e diventi possibile fonte di malattie alimentari. Per evitare questo pericolo è necessario quindi limitare per quanto possibile i contatti, confinando la conservazione e la manipolazione del pollame fresco ad una ristretta area di lavoro e impiegando utensili ad uso esclusivo di questa lavorazione o che non saranno comunque riutilizzati per altre preparazioni prima di essere stati accuratamente lavati e disinfettati (basta un giro in lavastoviglie con della candeggina)".

"Ma, soprattutto, il pollame deve essere manipolato DOPO che sono state preparate tutte le altre pietanze da mangiare crude o che non saranno sottoposte a cottura.Vietatissimo quindi preparare le verdure, affettare il pane, i formaggi o i salumi, dove si è prima pastrugnato con il pollo o il tacchino o, ancor peggio, riutilizzare gli stessi taglieri e utensili".

Una semplice regola di igiene domestica prevede quindi che nell'accingersi a preparare un pranzo o una cena composta da più pietanze si inizi da quelle con gli ingredienti da consumare crudi o tal quali, per poi continuare, per chi vuole, con le carni (o il pesce) in base al diverso livello di contaminazione potenziale e che a grandi linee può essere così individuato: 
- quasi nullo nei grandi tagli di carne magra bovina, equina e ovi-caprina;
- maggiore nei tagli magri di maiale;
- ancor più alto per il pollame e per gli insaccati da cuocere (salsicce, cotechini, ecc.).

"È bene ricordarsi, infine, di lasciare la cucina pulita - in inglese si direbbe CLAYGO, acronimo di Clean As You Go - una cucina lasciata sporca, con il lavello ricolmo di stoviglie è un meraviglioso luna park in cui i microbi faranno una gran festa e si moltiplicheranno all'inverosimile finché non ci si deciderà a ripulire tutto! Meglio ricordarsene, ne va della salute di tutta la famiglia e dei malcapitati ospiti che si è eventualmente osato invitare a casa propria. E se proprio non ci si riesce meglio andare tutti in pizzeria” conclude De Stefani.

Forward premia i dipendenti volenterosi

"I volenterosi in Forward vengono sempre premiati" afferma Franco Carpani (Ceo Forward).



L'idea è partita proprio da Carpani, ovvero premiare coloro che sono disponibili a uscire "dagli schemi e lavorare anche al sabato, andando oltre alla configurazione storica di rilevazioni prezzi fatta dal lunedì al venerdì" continua Carpani.

"Capita a volte che, per esigenze lavorative, sia necessario lavorare 6 giorni su 7".

Così è nata l'idea: "Ho detto ai miei rilevatori che mi avevano dato la disponibilità di lavorare un sabato mattina prestabilito, di giocare un numero sulla ruota di Torino. Vinceva chi giocava il numero più vicino al primo numero estratto nella stessa data sulla ruota di Torino".

E così, a vincere su una trentina di persone e in due distinti sabati, sono state Roberta e Flavia , che si sono rispettivamente portate a casa un Boscolo Gift, uno white destinazione Italia e l'altro black destinazione Parigi.

Complimenti ragazze da tutta la Forward.