Sul gruppo GDONews di Linkedin è stata posta questa riflessione: Private Labels: panacea di tutti i mali della GDO? Finora le PL sono state sostenute dal continuo allargamento dell'assortimento, dalla pressione promozionale e dallo switch dei consumatori verso prodotti più convenienti... Ma domani?
Abbiamo posto lo stesso quesito a Franco Carpani, CEO della Forward di
Alessandria (www.forward-italia.com); qui di seguito la sua risposta.
“Le #PrivateLabel (o marca privata ndr) sono state un reale elemento distintivo sino a quando erano
poche le aziende che le avevano nel loro assortimento. Via via le PL (Private Labels) sono
passate da un livello basso o medio basso, sopratutto nel prezzo di vendita, ad
un livello medio alto e parimenti nel tempo è aumentato il livello qualitativo
stesso delle PL. A mio avviso oggi si può convenire che nella maggior parte
delle PL lo standard è equivalente anche perché in tantissimi casi sono le “migliori
industrie” che producono PL per la GDO-DM (Grande Distribuzione-Distribuzione
Moderna)".
"Qui varrebbe la pena, senza veli, stabilire che relazione effettiva deve/vuole esistere fra l'IDM
(Industria Distribuzione Moderna) che produce contemporaneamente il suo/suoi
brand e le PL".
"Se può servire alla discussione sappiamo che
altri paesi europei hanno già da tempo consolidato quote di mercato delle PL di
gran lunga superiore a quelle mediamente realizzate in Italia e sul nostro
territorio esistono aziende distributive che hanno valori fra di loro anche
significativamente diversi.
Anche in questo caso mi pare che il consumatore venga un po’ tenuto fuori dal gioco; se in realtà nel portafoglio della cliente coesistono diverse tessere fedeltà altresì si può ragionevolmente ipotizzare che possa esistere una propensione al consumo delle PL a seconda di quando egli frequenti un'insegna anziché un’altra e questo secondo me è il punto essenziale".
Anche in questo caso mi pare che il consumatore venga un po’ tenuto fuori dal gioco; se in realtà nel portafoglio della cliente coesistono diverse tessere fedeltà altresì si può ragionevolmente ipotizzare che possa esistere una propensione al consumo delle PL a seconda di quando egli frequenti un'insegna anziché un’altra e questo secondo me è il punto essenziale".
"Se la
grande marca può avere perso un po’ o tanto del suo smalto conquistato in anni
passati non può vivere di rendita e a conti fatti deve convenire che le PL
sono, nell’atto d’acquisto finale, un loro diretto concorrente come altri della
IDM e pertanto valgono tutte, giuste o sbagliate che siano, le regole del gioco
(promozioni, collezionamenti, prezzo di vendita, profondità e estensione
assortimentale, pubbllictà et.)”.
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