2014/09/09

Forno di Marengo: la storia di Michela e Gregorio

E’ un lavoro che parte dalla notte dei tempi e per molti italiani (e non solo) guai a mettersi in tavola senza poter accompagnare i propri piatti con un pezzetto di… pane.

Abbiamo avuto il piacere di conoscere Michela e Gregorio che hanno unito la loro esperienza lavorativa e hanno fatto della loro passione un lavoro.

I loro prodotti si chiamano Forno di Marengo e la loro attività sorge nell’area dove, nel 1800 Napoleone Bonaparte scacciò al di là del fiume Bormida l’esercito austriaco.

Non a caso il pane e i grissini di Michela e Gregorio si chiamano appunto… Forno di Marengo.

La loro attività nasce nel 2010 e in quattro anni il duo di Marengo ha portato la ditta a un fatturato aumentato del 200%.

Abbiamo iniziato rilevando un forno non troppo grande, in centro ad Alessandria. Al tempo riuscivamo anche a gestire il negozio per la rivendita diretta del pane. Poi gli ordini sono aumentati così tanto che abbiamo dovuto utilizzare il banco e l’area adibita alla vendita del pane come deposito per il pane richiesto dai nuovi clienti.” racconta Michela “Alla fine abbiamo optato per spostarci, investire in un capannone con più forni e dedicare la nostra attività solo ed esclusivamente alla distribuzione esterna. Il merito di questo risultato è anche da attribuire a Marco Gallia, il nostro commercialista, che ci ha aiutato a gestire al meglio la nostra attività”.

A fine aprile 2010 l’acquisto del piccolo forno con un pacchetto clienti, ad agosto 2013 il trasferimento in un’area di 350 mq a Spinetta Marengo (in provincia di Alessandria), l’acquisto di tre forni che producono 120 kg di pane al giorno, in 5 fornate (dove il pane più grosso cuoce un’ora e le pagnotte in 15 minuti).

Siamo passati da 10 aziende a 60 a cui forniamo pane, grissini, lingue, pizza, focaccia” racconta Gregorio “lavoriamo 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno e produciamo in media dai 5 ai 6 quintali di pane al giorno, con picchi di 11/12 quintali il sabato. Con noi collaborano altre otto persone, in settimana il lavoro inizia alle 21.00 circa e finisce alle 9.00 del giorno dopo (al sabato invece incomincia alle 17.00) con la consegna dei prodotti Forno di Marengo ai nostri clienti”.


   
Il loro punto di forza: investire sulla qualità.

Il nostro pane viene preparato con materiale di qualità” puntualizza Michela “un esempio? La farina tipo 00 la paghiamo dai 40 ai 50 centesimo al kg. Quella che costa di meno non la compriamo perché sappiamo a priori che il pane non sarà buono”. E il consiglio per comprare un pane all’acqua di buona qualità deve avere ”un costo che varia tra i 2,89 euro al kg a 3,50 euro” afferma Michela.

Tra gli obiettivi futuri cercare nuovi clienti al di fuori della provincia di Alessandria, nella limitrofa Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Emilia Romagna e, come sogno nel cassetto, c’è anche l’export.

Michela e Gregorio si definisco degli artigiani anche perché forse pochi sanno che ancora oggi, nel 2014, nonostante l’aiuto di alcune impastatrici, il pane è un alimento che si fa ancora a mano, non ci sono macchine che danno forma a mafalde, carciofi, rosette, ecc.
Ora non rimane che assaporare un buon panino, mentre la crosta scricchiola in bocca e la mollica morbida invade i nostri sensi.

Info: Forno di Marengo, via Ardizzona 16, Spinetta Marengo (AL) - michelapatti@msn.com
http://www.panificio-patti-michela-alessandria.it/

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